MAB Piemonte (Musei, Archivi e Biblioteche) organizza, nell'ambito del Salone DNA Italia dal titolo Incontrare la filiera della cultura, una tavola rotonda dal titolo:
La certificazione come opportunità di valorizzazione del professionista. Ruolo delle associazioni e nuovo atteggiamento dei singoli operatori.
Accanto alle professioni che prevedono l’organizzazione in ordini o collegi si sono sviluppate numerose professioni senza riconoscimento legislativo, che nella quasi totalità dei casi hanno creato autonome associazioni professionali di tipo privatistico. Si tratta delle cosiddette professioni non regolamentate o non protette, diffuse in particolare nel settore dei servizi ma anche in settori come arti, scienze, servizi alle imprese e cura alla persona, fra cui le professioni di bibliotecario, archivista e tecnico museale.
La nuova disciplina riguarda le “professioni non organizzate in ordini o collegi”, a maggiore tutela degli stessi operatori e dei consumatori che possono rivolgersi a professionisti "accreditati". La legge, ora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 26 gennaio 2013, prevede che i professionisti possano costituire associazioni professionali con il fine di valorizzare le competenze degli associati e diffondere tra essi il rispetto di regole deontologiche, favorendo la scelta e la tutela degli utenti nel rispetto delle regole sulla concorrenza.
Si introduce il principio del libero esercizio della professione fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica del professionista. Si consente inoltre al professionista di scegliere la forma in cui esercitare la propria professione riconoscendo l’esercizio di questa in forma individuale, associata o societaria o nella forma di lavoro dipendente.
Le associazioni possono costituire forme aggregative che rappresentano le associazioni aderenti, agiscono in piena indipendenza ed imparzialità e sono soggetti autonomi rispetto alle associazioni professionali che le compongono; esse hanno funzioni di promozione e qualificazione delle attività professionali che rappresentano, nonché di divulgazione delle informazioni e delle conoscenze a esse connesse e di rappresentanza delle istanze comuni nelle sedi politiche e istituzionali.
I relatori apriranno il dibattito inquadrando i possibili ruoli futuri delle rispettive associazioni. L'invito al confronto è rivolto a tutti i tecnici della cultura, aderenti o meno a società professionali, ai giovani, ai professionisti "non istituzionalizzati" per riflettere insieme su vantaggi, nuove opportunità, criticità e aspettative.